Notule

 

 

(A cura di LORENZO L. BORGIA & ROBERTO COLONNA)

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XVII – 23 maggio 2020.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: BREVI INFORMAZIONI]

 

Il ruolo della buona stagione nella pandemia di COVID-19 causata da SARS-CoV-2. Lo stato dell’organismo in termini immunologici e neuroendocrini, insieme con la vasodilatazione di primavera-estate che assicura attraverso un maggiore flusso ematico delle mucose una migliore fisiologia di risposta, riduce l’incidenza delle malattie da virus respiratori. Nel caso di SARS-CoV-2 sembra che questo fattore aspecifico di resistenza dell’organismo abbia un’influenza molto limitata, anche se la diffusione pandemica dalla Cina all’Europa è avvenuta nei mesi invernali dell’emisfero boreale. Alcune evidenze poco significative, sia perché limitate nel campione sia perché non rapportate al numero dei contatti sociali, suggeriscono che il clima possa modulare la trasmissione di SARS-CoV-2, allora Bryan T. Grenfell, Rachel Baker e colleghi hanno condotto un’analisi epidemiologica usando un modello di epidemia dipendente dal clima quale confronto con i modelli ricavati dai dati registrati dall’inizio della diffusione del contagio.

I risultati mostrano che durante lo stadio pandemico di un patogeno emergente le differenze climatiche hanno un ruolo molto limitato nella diffusione del contagio, mentre nella fase endemica la buona stagione ha un’incidenza notevole. L’effetto del clima è difficile da quantificare, nella sua proporzione relativa, anche per l’interferenza con le misure di lock down e protezione con mascherina, guanti e distanza sociale. In conclusione, sembra che l’umidità abbia avuto un ruolo maggiore della bassa temperatura e che l’estate da sola non possa limitare la crescita pandemica come avvenuto per altre infezioni.

Fuori da queste inferenze deduttive, gli ultimi studi sulla biologia di SARS-CoV-2 ci consentono un cauto ottimismo per quest’estate, sempre che le misure preventive e di circoscrizione del contagio siano rigorosamente rispettate.

[Cfr. Backer R. E. et al. Susceptible supply limits the role of climate in the early SARS-CoV-2. Science AOP – doi: 10.1126/science.abc2535, 2020].

 

Dopo l’infezione da SARS-CoV-2 i macachi sono immuni da reinfezioni. Dan H. Barouch e oltre 50 colleghi, studiando un modello di infezione da SARS-CoV-2 in Macacus rhesus, hanno accertato che l’infezione conferisce alla scimmia un’immunità efficacemente protettiva al successivo incontro con il virus. [Science AOP – doi:10.1126/science.abc4776, May 20, 2020].

 

Alzheimer: enzimi microbici per degradare i peptidi β-amiloidi. Le placche amiloidi macroscopiche, che insieme con la degenerazione neurofibrillare causata dall’iperfosforilazione della proteina tau costituiscono il contrassegno diagnostico della malattia di Alzheimer, sono state bersaglio in varie strategie terapeutiche volte a ridurre i peptidi β-amiloidi (βA) che si accumulano formando le placche. Nella neurodegenerazione, i βA si accumulano per iperproduzione, difetto di clearance o insufficiente degradazione. Dhanavade e Sonawane hanno analizzato i maggiori studi sugli enzimi microbici che degradano i peptidi βA, illustrando l’efficienza, ad esempio, della cisteinproteasi che scinde la catena aminoacidica tra i residui Lys16 e Cys17. Allo stesso modo, vari altri enzimi prodotti da microrganismi, agendo in punti diversi della molecola, operano una scissione in grado di disinnescare il rischio di accumulo, che appare massimo con le molecole di 42-43 aa. (βA42). In conclusione, lo studio di rassegna fornisce prove convincenti per avviare lo studio di farmaci anti-Alzheimer ottenuti da enzimi microbici. [Dhanavade M. J. & Sonawane K. D., 3Biotech AOP- doi: 10.1007/s13205-020-02240-2, 2020].

 

Parkinson: da un paziente ottenuta una linea iPSC con duplicazione di SNCA. La moltiplicazione del gene SNCA causa la forma autosomica dominante della malattia di Parkinson familiare, così come mutazioni missense del gene. Hidefumi Suzuki e colleghi hanno ottenuto da un paziente una linea di cellule staminali pluripotenti indotte (iPSC) portatrici di duplicazione di SNCA. La nuova linea ha mostrato la capacità di differenziarsi in neuroni dopaminergici mesencefalici e promette di essere molto utile come modello di studio cellulare della malattia. [Suzuki H., et al. Stem Cell Res. – AOP doi: 10.1016/j.scr.2020.101828, 2020].

 

Reti neurali artificiali per comprendere l’elaborazione del tempo da parte della working memory. Per agire correttamente in risposta accadimenti ambientali occorre che un animale sia in grado di prevedere o di “agire come se prevedesse”, secondo quanto paradigmaticamente avviene nel condizionamento classico, in cui il cane di Pavlov, abituato a ricevere della carne dopo il suono di un campanello, quando udiva lo stimolo acustico già salivava per associazione, anticipando la reazione alla ricompensa alimentare. In molte circostanze è necessario rilevare, mantenere nella working memory e usare l’informazione relativa agli intervalli temporali per anticipare e agire correttamente. Zedong Bi e Changson Zhou dell’Università Nazionale Autonoma del Mexico, studiando questo funzionamento mediante reti neurali artificiali, sono riusciti a dedurre i principi computazionali dell’elaborazione temporale degli stimoli e, su questa base, sono riusciti a prevedere numerosi comportamenti. [Cfr. Zedong Bi e Changson Zhou, PNAS 117 (19):10530-10540, 2020].

 

Un’errata concezione della sessualità ha messo a rischio la vita di una ragazza giovanissima. Giunta in un reparto di emergenza pediatrica in pericolo di vita per un addome acuto da peritonite causata da pneumoperitoneo, con dolore addominale lancinante e sanguinamento vaginale, una ragazza ha dichiarato di aver avuto un rapporto sessuale “vigoroso” mentre veniva condotta in sala chirurgica per esami di urgenza e trattamento di emergenza. Esaminata in anestesia mediante sigmoidoscopia e laparoscopia esplorativa, è stata evidenziata un’estesa lacerazione vaginale e un’area perforata con un diametro dai 2 ai 3 cm in corrispondenza del margine sinistro della lesione del canale muscolomembranoso. La lacerazione perforata includeva il setto rettovaginale ed entrava nella cavità peritoneale. Il tragitto patologico ha consentito il passaggio di aria dal lume vaginale nel peritoneo, causando un dolentissimo pneumoperitoneo traumatico.

John W. Thomas e Clifford James Buckley del Reparto di Medicina di Emergenza di Temple in Texas, descrivendo questo grave caso clinico che ha dei precedenti solo in età adulta, sottolineano come sia importante anche in età pediatrica considerare l’anamnesi sessuale di fronte ai casi di addome acuto.

È più di un sospetto che la perforazione non sia stata prodotta da un coito naturale, come dichiarato dalla ragazzina, ma dall’introduzione in vagina di un oggetto inanimato e dalla sua violenta escursione all’interno del canale genitale con percussioni contro il fondo vaginale pericervicale. Anche se la necessità di intervenire d’urgenza ha escluso qualsiasi ipotesi di valutazione medico-legale, tale causa in donne adulte è stata riscontrata altre volte. Si deve osservare che nemmeno la violenza dello stupro in genere causa questo tipo di lesione, neanche quando i criminali uccidono la donna. In questi casi, la morte della vittima è in genere procurata dagli stupratori assassini con l’uso di armi da fuoco, da taglio, oggetti contundenti, armi improprie, percosse, oppure per strangolamento o precipitazione da grande altezza.

Rischiare di morire per un atto di autoerotismo rimane quanto di più assurdo si possa immaginare tra gli eventi accidentali. È per questo importante cercare di comprendere quale concezione della sessualità viene trasmessa a bambini e ragazzi, in famiglia e a scuola, soprattutto alla luce del fatto che in molte realtà, degli USA e dell’Europa, l’educazione sessuale sembra sia diventata solo un mezzo per insegnare ad evitare gravidanze indesiderate e malattie a trasmissione sessuale, tralasciando del tutto l’aspetto più importante, ossia la promozione della consapevolezza del ruolo biologico della funzione riproduttiva e del valore psicologico, morale e sociale di tutto quanto è connesso con la relazione più intima possibile fra due persone, dopo quella che esiste in gravidanza fra la madre e il bambino portato in grembo. Si opera secondo il politically correct, come se i ragazzi fossero degli adulti, rappresentanti politici di gruppi etnici o religiosi, e l’insegnante fosse un capo di stato o di un ente locale preoccupato di dimostrarsi equidistante, tollerante e rispettoso di ogni tradizione in una società multi-etnica e multi-culturale. In tal modo, il nodo cruciale costituito dalla concezione della persona umana e dallo sviluppo di una coscienza attiva in grado di guidare il comportamento, viene sempre evitato; e così, come indicano alcuni studi sociologici, non si insegna nulla e i ragazzi imparano desumendo i loro valori dalla pubblicità, dalle mode comportamentali, da tutto ciò che, sostenuto da un potere economico e in grado di produrre profitto, invade i nuovi media, oltre quelli tradizionali, facendo una sorta di “lavaggio del cervello”.

Da immagini pubblicitarie, video, film, testi di canzoni, storie di fiction, reality, diari delle celebrità da seguire sui social media, materiali quotidiani dei milioni di epigoni di costoro, e così via, si impara inconsapevolmente, come accade rimanendo immersi senza distanza critica in un contesto sociale, quanto si dà per implicito, ossia che la funzione sessuale serve a procurarsi piacere, e che questo piacere è un diritto. Almeno, da cinquant’anni a questa parte, la “voce” prevalente è questa.

Una sorta di dittatore invisibile e intoccabile – forse perché protetto nei meandri dell’inconscio di tutti o di molti – può far vivere la dorata menzogna del piacere spacciato per felicità, e non ammette che si levino voci discordi: preclude perfino al professore di biologia di ricordare che in natura, ossia nella vita animale, il piacere sessuale separato dalla riproduzione non esiste.

Noi abbiamo affrontato tante volte questo argomento: la sessualità come oggetto è un artificio utile alla sua mercificazione, ma nella realtà non esiste indipendentemente dalla persona, dal suo organismo, dal suo cervello, dal suo pensiero, dai suoi affetti, dalle sue emozioni, dai suoi valori.

Riteniamo che non si debba temere di insegnare qualcosa che conosciamo bene, cominciando da elementi di anatomia e fisiologia degli organi della riproduzione e continuando con la spiegazione delle caratteristiche isto-fisiologiche sviluppate nel corso dell’evoluzione in rapporto al ruolo funzionale e sotto l’influenza di specifici pattern ormonali. La sempre più frequente mancanza di modelli filosofici e religiosi di riferimento tra le giovani generazioni, si accompagna spesso ad una disarmante ingenuità nutrita di ignoranza.

Le ragazze, indotte da programmi televisivi o siti web a cercare il proprio mitico “punto G”, si introducono in vagina ogni sorta di oggetti, quando non dispongono di articoli acquistati nei porno-shop, supponendo delle proprietà irrealistiche dell’organo e dell’apparato genitale nel suo insieme. Per incoraggiare il fisting ed altre pratiche un tempo annoverate in psichiatria fra i “comportamenti legati alle devianze sessuali”, in quanto presenti in alcuni disturbi mentali, si sente anche in programmi televisivi italiani di “maleducazione sessuale” ripetere che la vagina è così elastica che può consentire il passaggio di un bambino. L’elasticità e l’enorme capacità di espansione del canale del parto richiedono il lungo e complesso mutamento dei tessuti mediato dall’azione degli ormoni, secondo specifici piani genetici che entrano in esecuzione in gravidanza e nel periodo del travaglio: se gli strati che compongono la struttura istologica non fossero preparati e convertiti in quel modo, si avrebbe una lacerazione vaginale al passaggio del feto, così come accade spesso per i genitali esterni e il peritoneo, che richiedono punti di sutura dopo il parto.

Figlie di una generazione che ha reso la ribellione contro il pudore da manifesto politico a norma sociale, hanno scambiato il ragionevole atteggiamento protettivo nei confronti dei genitali per un’estensione della “morale bigotta delle nonne” e se ne sono stoltamente “liberate”. Si consideri questo: lo capisce chiunque che le mucose esposte sono più delicate e vulnerabili delle parti del corpo rivestite di epidermide; eppure, questa realtà viene negata dalla pratica sempre più diffusa dei piercing genitali che, alle visite mediche, oltre che in adolescenti che aderiscono a stili di protesta del passato (punk, squatter, dark, ecc.), si scoprono sempre più spesso in insospettabili mamme del ceto medio.

La religione ebraica e tutte le confessioni della religione cristiana, circoscrivendo l’attività sessuale al matrimonio e conferendole il senso della procreazione, ossia di partecipazione all’opera creatrice della divinità, hanno costituito storicamente una protezione dal rischio di usare senza freni la possibilità di generare piacere artificialmente. Per due generazioni, la preoccupazione principale di molti genitori ed educatori in Italia sembra sia stata quella di incoraggiare le pratiche autoerotiche e i rapporti sessuali precoci, per non essere “castranti” come le generazioni precedenti, essere “amici dei ragazzi” ed evitare che potessero venir su “sessuorepressi”. Una sottocultura molto diffusa, basata su un malinteso senso delle teorie freudiane, induceva a ritenere che la repressione sessuale fosse la causa della maggior parte dei disturbi psichici, e considerava ogni limite morale alla soddisfazione dei desideri sessuali quale espressione di arretratezza culturale.

Le pratiche che sfruttano la capacità di generare piacere al di fuori di un rapporto sessuale fisiologico determinano più facilmente l’entrata in una dimensione mentale governata dall’attivazione erotica, che comporta un indebolimento della coscienza e una spinta verso la reiterazione crescente. La masturbazione compulsiva se non limitata da regole, obblighi e doveri sociali, può portare a dissipare il tempo e perdere le priorità razionali e naturali della vita civile.

La ribellione di massa contro la morale sessuale cristiana, cominciata oltre mezzo secolo fa, ha in gran parte distrutto la trasmissione culturale di una concezione solidamente fondata su una dottrina millenaria, senza sostituirla con nulla di equivalente e facilitando la diffusione di una pletora frammentaria di idee sottoculturali, spesso congeniali al business dell’erotismo. [Cfr. per il caso clinico: John W. Thomas & Clifford James Buckley, Traumatic Pneumoperitoneum After Vaginal Intercourse. Pediatr Emerg Care. AOP – doi: 10.1097/PEC.0000000000002096, 2020].

 

Notule

BM&L-23 maggio 2020

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